Pezzo Orbitale

Dedicato a chi cade

Happening fisico liberamente tratto da “Il libro dell’inquietudine” di F.Pessoa

 

La mia anima è una misteriosa orchestra; non so quali strumenti suoni e strida dentro di me: corde, arpe, timpani e tamburi. Mi conosco come una sinfonia   

F.Pessoa

 

Pezzo Orbitale è pensato come un happening fisico, un esercizio di ascolto puro tra voce corpo e musica grazie anche alle composizioni estemporanee-elettroniche eseguite dal vivo da Stefano Cabrera (violoncello) e Raffaele Rebaudengo (viola) dell’ensemble degli Gnu Quartet

Mettiamo tutta l’attenzione alla relazione con l’altro.

Corpi impegnati, vigili, attenti nel compiere traiettorie, nel deviare il corso di un altro corpo.

La risoluzione avviene attraverso l’incontro.

Sostare, al microfono, serve a creare una temporanea colonna sonora che accompagna un tragitto.

Usiamo lo spazio compiendo orbite intorno ai corpi, ognuno di noi diventa punto di riferimento e satellite, disegnando ellissi.

L’errore entra in partitura.

L’errore è la parte variabile e rende il danzare imprevedibile.

Dedicato a chi cade perché il nostro cadere sta alla base della variabilità, ci tiene al sicuro da un’omologazione imbarazzante.

E ci rende unici.

Dedizione e devozione.

L’ispirazione inciampa come i nostri corpi, scivola e si attorciglia.

Cerchi una cosa e ne trovi un’altra.

Poi all’improvviso le terminazioni nervose si allineano, le frecce si mettono nello stesso flusso e lo spirito creativo, fino a quel momento assopito, mosso da qualcosa di sconosciuto si muove nell’imprevedibile, trova una via, la scava, si fa spazio e luce e il rotolare scomposto prende forma, si quieta.

L’imprevisto interrompe il caos, riordina le cose e le mette in fila.

Sta succedendo, non dura più di un attimo, l’ispirazione si materializza subitanea, ed impalpabile e effimera va ascoltata, lasciata fluire nel suo evolversi così pian piano prende il giro giusto, aumenta la velocità, pulisce se stessa come un gatto con il proprio pelo, elimina i residui, scorie di pensiero che gli impedivano di manifestarsi.

E all’improvviso non sei più tu che decidi, molli gli ormeggi e ti fai trasportare in balia di una sensazione chiara, qualcuno lo chiamerebbe stato di grazia.
Dedizione e devozione.

Scarica Scheda Spettacolo

uno spettacolo di
Michela Lucenti/Balletto Civile

Tratto da
Il libro dell’ inquietudine, di F. Pessoa

regia

Michela Lucenti

coreografie
Michela Lucenti

Strings and Loops
Paolo Spaccamonti

danzato e creato con
Balletto Civile

produzione
Balletto Civile e Fondazione Luzzati Teatro della Tosse

ph Donato Aquaro – Teatro della Tosse

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