Pizzeria Anarchia

Vienna, fine luglio 2014, un palazzo occupato dai punk che trovano un accordo con la cittadinanza, un piccolo miracolo di comunità, di partecipazione condivisa della vita di tutti i giorni tra cittadini comuni e outsider, il palazzo poi sgomberato con un impiego di forze dell’ordine spropositato, gli idranti il muro d’acqua che si trasforma in violenza e sopraffazione.

Partiamo dalla fine di una storia per risalire alla sua origine.
E dal nome che è stato dato a questo palazzo: Pizzeria Anarchia

Da un muro d’acqua intenso escono come in un video di Bill Viola i protagonisti della storia: il punk, il padre di famiglia, il poliziotto, lo speculatore edilizio e diventano archetipi universali di un conflitto senza tempo oggi più che mai attuale, il diritto alla casa .

Partiamo dall’immagine dell’acqua che non porta armonia ma sveglia interrompe, forza, distrugge una situazione, facendone riaffiorare le incredibili contraddizioni.

Il lavoro meticoloso sul corpo la mappa di partenza della compagnia, rigorose scomposizioni contemporanee a partire dall’immaginario di protesta dagli anni 60 ad oggi, mescolando danza contemporanea, musical e street dance, con una partitura globale che pone l’accento continuo sulla relazione e sui rapporti di potere.

Partitura fisica e partitura musicale eseguita dal vivo, originale, creata dal compositore tedesco Michael Emmanuel Bauer per uno spettacolo musicale dove danza musica e parola si confondono sotto il segno dell’urgenza del dire.

Dall’inizio l’opera va all’indietro con un conto alla rovescia, visualizzato dall’immagine di un muro di un palazzo vicino che cadrà su un osservatore che pur restando lontano dalla vicenda ne subirà la conseguenza peggiore.

Il racconto come in un giallo dove lo spettatore proverà a ricostruire l’accaduto dai diversi punti di vista dei personaggi, in questo conto alla rovescia il suono e il movimento non si fermeranno mai, inarrestabili come l’accadere delle cose.

Balletto Civile ancora una volta alle prese con una specie di opera cantanti lirici, musicisti, attori e danzatori, dentro un’irriverente e precisissima macchina per raccontare una storia che ci riguarda tutti attraverso un teatro fisico totale.

Michela Lucenti

ideazione
Michela lucenti e Maurizio Camilli


regia e scrittura fisica

Michela Lucenti

drammaturgia

Thomas Desi, Bernhard Glocksin

musiche originali

Michael Emmanuel Bauer

con

Fabio Bergaglio, Maurizio Camilli, Ambra Chiarello, Michela Lucenti, Alessandro Pallecchi, Emanuela Serra, Demien Troiano, Benoit Pitre (baritono), Florian Bergmann (saxophone/bassclarinet), Alberto Cavenati (e-guitar)

coprodotto da

NeukoellnerOper Berlin / MusikTheaterTage Wien / Fondazione Luzzati Teatro della Tosse onlus / Fondazione Teatro Due / Centro Giovanile Dialma Ruggiero La Spezia.

con il sostegno di

MIBAC Ministero per i Beni e le Attività Culturali